Abstract
Efficienza e Predicibilità: una questione strategica o meccanica nei pazienti in crescita?
di Quinzi Vincenzo
L’efficienza di un trattamento ortodontico dipende dal suo rapporto costo/beneficio dove il primo è inteso in senso biologico e di impatto sulla vita del paziente e della sua famiglia in termini di durata, collaborazione richiesta, fastidio indotto dalle apparecchiature utilizzate, frequenza dei controlli, mentre il secondo, ovviamente, in termini di risultati ottenuti in rapporto agli obiettivi di trattamento prefissati. Una formula che si può applicare quando si parla di efficienza e predicibilità è la seguente, E= Ip/Ro o E=R, cioè Efficienza = Impegno Profuso/Risultato Ottenuto o Sforzo = Risultato. In un paziente in dentatura mista tardiva o permanente, l’efficienza del trattamento è spesso correlata con la scelta delle apparecchiature da utilizzare e con la loro corretta gestione, così da ottimizzare le meccaniche ed i conseguenti tempi. In un paziente in dentatura decidua o mista precoce, situazioni in cui raramente si ricorre ad apparecchiature fisse multi-brackets, l’efficienza discende direttamente da altri elementi inerenti piuttosto la scelta del momento migliore per intervenire, l’utilizzo di apparecchiature ortopediche in grado di indirizzare correttamente la crescita, la capacità di identificare precocemente i pazienti che richiederanno terapie con le estrazioni seriate e/o enucleazioni. Nel paziente adolescente quindi l’efficienza andrà considerata alla stregua di un problema meccanico, mentre nel paziente più piccolo sarà più la sfera della strategia complessiva di trattamento ad essere interessata. Sarà proprio di questa tipologia di pazienti che ci occuperemo passando in rassegna le possibilità terapeutiche relative alle tre dimensioni dello spazio filtrate attraverso la quarta, il tempo che, in questi pazienti, rappresenta la chiave del successo e/o dell’insuccesso. In questa relazione prenderemo in considerazione i più salienti aspetti diagnostici e terapeutici, suggerendone la chiave interpretativa di ognuno di essi. In particolar modo tratteremo, le discrepanze trasversali, quelle verticali e sagittali, passando per la lettura del deficit di spazio e/o affollamento nei pazienti in crescita, suggerendo approcci ortopedici e/o ortodontici, mediante l’utilizzo di mezzi terapeutici semplici e di breve durata, a volte risolutivi della disarmonia dento-scheletrica.
Obiettivi di apprendimento
Dopo la tua relazione sarai in grado di diagnosticare, nel paziente in crescita, le problematiche già in atto che richiedono un intervento ortopedico e/o ortodontico od anche soltanto un monitoraggio attento fino a fine crescita.
Dopo la tua relazione sarai in grado di intercettare le situazioni potenzialmente in grado di generare quadri malocclusivi e pianificare l’approccio conseguente in termini di modalità e tempi di intervento.
Dopo la tua relazione sarai in grado di pianificare trattamenti altamente efficienti con un eccellente rapporto Sforzo/Risultato.