Abstract

Biomeccanica, materiali e memoria di forma negli allineatori

di Nanda Ravindra

Il campo specialistico dell’ortodonzia è abbastanza unico e differisce dalla medicina in termini di introduzione di nuovi dispositivi e per le modalità di trattamento esistenti. È un campo in cui vi è una grave carenza di revisioni sistematiche e di meta-analisi. I nuovi dispositivi vengono quasi sempre commercializzati dalle aziende produttrici senza essere preceduti da un’attività di ricerca basata sulle evidenze e senza alcuna pubblicazione sottoposta a peer-review. La presentazione verterà sugli allineatori e i dispositivi di ancoraggio temporaneo (TAD) introdotti e adottati dagli ortodontisti senza alcun dato che ne provasse l’efficacia nel trattamento di diverse tipologie di malocclusioni. La biomeccanica e i TAD ne sono un esempio, in quanto la conoscenza approfondita e la ricerca sono comparse pochi anni dopo la loro introduzione. Sfortunatamente lo stesso non può dirsi degli allineatori. Il lavoro di ricerca sugli allineatori è rimasto indietro nei primi 15 anni dopo la loro introduzione. Solo negli ultimi anni la ricerca ha dimostrato i limiti nell’efficacia degli allineatori convenzionali per effettuare movimenti dentali diversi ed ha messo in luce i limiti dovuti alla biomeccanica inadeguata, agli attachment non ottimali, alla rigidità del materiale e alla collaborazione del paziente.

Obiettivi di apprendimento

Dopo la tua relazione sarai in grado di comprendere il sistema di forze applicato dagli allineatori.
Dopo la tua relazione sarai in grado di apprendere i limiti dell’efficacia degli allineatori.
Dopo la tua relazione sarai in grado di capire la proprietà di memoria di forma degli allineatori.